Da Venezia a Londra i trend per il futuro del living. Con uno sguardo al sociale.
Tempo di Biennali in Europa: da Venezia con la consolidata Biennale di Archittettura, che quest'anno celebra il suo 15esimo compleanno, alla neonata London Design Biennale che a settembre, dal 7 al 27, fa il suo debutto.
Sguardo al futuro, alle nuove tendenze del living con un'attenzione focalizzata sui temi sociali emergenze di importanza globale. Le due Biennali europee parlano dunque la stessa lingua: sostenibilità, riciclo e riuso, migrazione, innovazione tecnologica, inquinamento, scarsità d'acqua, energia, conflitti, uguaglianza sociale, diritti umani. Architettura e design impegnati, che si confrontano sui temi caldi della vita e della contemporaneità.
Il titolo scelto per la manifestazione veneziana è Reporting from the front: l'architettura e il suo ruolo sociale, la sua capacità di dare risposte concrete alle emergenze della società e ai Paesi bisognosi.
Londra opta invece per Utopia by Design: il tema scelto per celebrare il 500 ° anniversario della pubblicazione del celebre saggio “Utopia” di Tommaso Moro, espressione massima del sogno rinascimentale di una società pacifica dove la cultura regola la vita degli uomini. Inserita nell'ambito del London Design Festival, la nuova biennale londinese vedrà 30 paesi dai 6 continenti chiamati a confrontarsi sul tema comune sul ruolo del design nel futuro. Quali trend per le soluzioni del vivere quotidiano?Quali le tendenze per domani?
I progetti ospitati dalla capitale britannica hanno l'obiettivo di dare un’interpretazione personale del tema Utopia, con team di progettazione composti da architetti, designer, scienziati, scrittori e artisti che propongono soluzioni, appunto utopiche, alle problematiche del nostro vivere.
Arriva da Taiwan l'installazione Eatopia che celebra la diversità e il perseguimento di uno stato utopico, offrendo ai visitatori un'esperienza culinaria unica accompagnata da performance immersive.
Realizzata dall'architetto Rain Wu, il designer Shikai Tseng e lo chef Chung-Ho Tsai, Eatopia esplora la storia culturale di Taiwan attraverso il cibo, ispirandosi agli avvenimenti storici del paese relativi alla migrazione e all'integrazione culturale tra i gruppi etnici differenti. Gli svariati conflitti culturali hanno reso Taiwan un paese poliedrico, ma la sua complessità storica porta spesso a discussioni su quale sia la sua vera identità.
Il visitatore è invitato alla degustazione di un menu sperimentale di cinque piatti, progettato proprio per esplorare questo melting pot creativo delle identità di Taiwan, all'interno di una simil-foresta e con suoni della natura. I piatti servono a ricordare quanto le differenze siano fondanti dell'identità del Paese ma vogliono far riflettere sull'ipotesi di una società ideale del futuro caratterizzata da integrazione e da un forte legame sociale.
Dal cibo alla cucina ideale, da Londra a Venezia.
La kermesse veneziana offre a sua volta un'installazione imperdibile per i gourmant che fa progredire il concetto di cucina, con l'idea di affinare le tecniche di preparazione del cibo e di sensibilizzare l’opinione pubblica sull'importanza di questo ambiente nella nostra quotidianità. All'interno del Kitchen Home Project, ideato per esplorare le possibilità dei nostri ambienti domestici del futuro, lo studio di architettura e progettazione urbana di Rotterdam MVRDV presenta una cucina completamente trasparente: Infinity Kitchen.
L’installazione, evento satellite che sarà visibile al pubblico fino al 30 Settembre presso l'Università IUAV di Venezia Ca’tron, è una celebrazione del cibo e della cucina ed è parte di un progetto avviato da Weng Ling del Centro per le Arti di Pechino (BCA), MVRDV, l’architetto Kengo Kuma e l’artista Au Yeung Ying Chai.
Infinity Kitchen nasce con dei chiari obiettivi: migliorare l’esperienza culinaria, agevolando la preparazione dei cibi e creando maggiore consapevolezza sulla quantità di rifiuti prodotti.
Trasparenze che consentono di avere ben chiare le quantità di cibi a disposizione: nessuno sportello o cassetto da dover aprire, è già tutto a portata di mano, in esposizione. Cibi ma anche rifiuti in vetrina: rendere visibile ciò che di solito è invisibile nelle cucine tradizionali. Invece di nascondere i lati forse meno belli della preparazione del cibo, li esalta.
Una nuova prospettiva che invita ad amare ancora più il cibo e l'esperienza del cucinare. Forse solo una parte di un progetto più ampio che punta sull'accessibilità, come spiega Winy Maas co-fondatore di MVRDV.
«Vedo questa cucina come parte di un sogno più ampio, fa parte di un ambiente, se non di una città, trasparente e quindi accessibile. Immaginate se non solo le nostre cucine fossero trasparenti, ma anche le pareti delle case, dei vicini di casa. Ciò creerebbe infinite prospettive nelle nostre città. Potrebbe creare all'interno dei nostri ambienti claustrofobici una vista, verso le montagne o sul mare».
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